Al piano superiore si trovava una piccola stanza con due letti e un lavandino, utilizzata come pensione; i proprietari avevano, infatti, altri due edifici limitrofi dove vi erano altre due stanze da letto, due bagni e una sorta di ristorante di servizio alla pensione; si trattava di garantire così alloggiamento ai passanti per Fardella grazie alla strada Regia poi Sapri-Jonio.
Al piano terra, al lato della porta d’ingresso, vi ’è un’altra piccola porta con dietro delle vasche scavate nella pietra e dove era tenuto a bagno il baccalà, per evitare che provocasse cattivo odore all’interno del negozio e con un sistema di areazione.
Coperto con un tetto a doppia falda con coppi, ancora oggi possiamo vederlo così come dovevano vederlo nel passato i fardellesi.
La piccola facciata fu dipinta intorno al 1935-40, da un certo Dionigi Luigi di Chiaromonte: unica nel suo genere, su essa è rappresentato un bugnato al piano terra molto grande e tozzo che diventa al primo piano più piccolo e con bugne angolari; l ’assenza di vere bugne ha portato poi l’artista a disegnare anche le ombre cercando di rendere più realistica la sua rappresentazione; sembra che l’autore tenesse a mente il bugnato fiorentino quattrocentesco, caratterizzato dalla presenza di bugne che diventano più piccole e rifinite passando dai piani bassi, utilizzati per magazzini e servizi, a quelli alti. Nella parte terminale al primo piano è presente una cornice floreale.