Descrizione
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Fardella, come quasi tutte le città interne della Basilicata, era caratterizzata dall’assenza di acqua corrente in casa e del sistema fognario cittadino, fino alla fine degli anni ’50. Questa condizione sicuramente non garantiva ai cittadini delle condizioni igieniche e sanitarie inadeguate e contribuiva alla diffusione di malattie. Nelle abitazioni, costruite con materiali semplici spesso vi era la presenza di animali, come maiali e galline.
Prima dell’arrivo dell’acqua corrente in casa, non erano presenti bagni all’interno delle abitazioni e quindi l’igiene personale era poco curata. Le persone facevano il bagno perlopiù nell’acqua del Torrente Cannalia, oppure all’interno di grandi bacinelle con acqua trasportata dalle fontane del centro abitato e riscaldata al fuoco.
Per trasportare l’acqua venivano usati
u varrilë (contenitore in legno) e
a vummulë (anfora in terracotta). Entrambi si mettevano in equilibrio sulla testa, appoggiati sulla
sparë (cuscinetto fatto attorcigliando un pezzo di stoffa), posizionato grazie all'aiuto di un’altra persona.
Periodo di realizzazione
Inizio ‘900
Descrizione
La fontana, dallo stile classico, è realizzata in metallo e poggia su una base di pietra. Il dettaglio più caratteristico è il fontanile, ornato con una decorazione a forma di testa di leone, da cui scorre l’acqua. La sua struttura riprende quasi fedelmente le caratteristiche della fontana originariamente collocata nello stesso punto.
Contesto
In origine, il centro abitato ospitava 5 fontane pubbliche, distribuite strategicamente per soddisfare le necessità quotidiane degli abitanti. La fontana attualmente presente nel luogo non è quella che agli inizi del ‘900 era stata posta, anche se il sito è rimasto invariato.
Le fontane pubbliche erano essenziali per la comunità, fornendo acqua per uso domestico, in un'epoca in cui le abitazioni erano sprovviste di condutture idriche.
La presenza di fontane pubbliche era indispensabile per garantire l'approvvigionamento idrico necessario alle attività domestiche, come cucinare, lavare e bere. Inoltre, spesso rappresentavano un luogo di incontro e socializzazione.
Approfondimento
Le abitazioni contadine di Fardella non erano diverse da quelle dei paesi descritti per l’inchiesta Jacini dal Branca nel 1883 dove si legge "abitazioni misere meschine, disagiate, contrarie alla salute e all’igiene" con "un mal costrutto fumaiolo", spesso costituite da un solo vano in cui si dormiva e dove vi aveva "ricetto anche il maiale o il somaro", insomma "rara è l’agiatezza, l’igiene è trascurata, la vita è strappata innanzi meschinamente nella popolazione agricola".
Le case per lo più erano costruite con una muratura portante a sacco fatta con pietra locale, solai e copertura lignea, la facciata caratterizzata con piccole finestrelle per far entrare la luce ma non il freddo e fori lungo le murature che servivano per l’alloggiamento delle travi. Costituita da un piano terra dove si trovavano la stalla e magazzino ed a volte da un primo piano, coperto con un tetto a falda. Spesso in una sola stanza si svolgeva la vita della famiglia: si cucinava, si mangiava e si dormiva. Spesso nelle residenze delle famiglie più agiate era prevista la tipica scala a profferlo d’accesso al primo piano, in pietra tipica con strutture ad arco.
Georeferenziazione
Indirizzo: Fardella, Via del Salvatore, Potenza, Basilicata, 85032, Italia
Quartiere:
Circoscrizione:
CAP: 85034